PALAZZO DELLE POSTE, VIA S.S. TRINITA’ 27, TRENTO
Questo progetto propone di esaminare l’Europa di oggi non come un’entità geopolitica in espansione ma dal punto di vista della sua psiche o della sua anima. Trento, la città storica del Concilio di Trento, fornisce lo sfondo immediato al progetto in questa sezione di Manifesta 7.
Come un’archeologia di rovesciamenti tra il dentro e il fuori, l’io e l’altro, l’individuo e il collettivo, The Soul (l’anima) segue la svolta verso l’interno dei confini espansionistici della modernità europea e indica che la produzione, la mobilizzazione e la rappresentazione del sé interiore costituiscono una frontiera finale, un ultimo fuori.
Qui l’anima non é capita o trattata come un fatto ma come un oggetto culturale, un’allegoria per le relazioni sociali forgiate dalle idee e dalle tecniche del potere. Come nella “scoperta” di un continente, queste tecniche hanno prodotto e inventato un’entità che di certo rilevano oggettivamente. Eppure questa entità, la psiche – anche se solo intesa come la differenza tra il materiale e l’immateriale, il corpo e la mente, l’oggetto e il soggetto – non é mai stata interamente contenuta dalla scienza positivista. Le sue proprietà (l’emozione, la memoria, l’immaginazione, la fantasia, l’auto-coscienza) sono perseguitate dall’ altro, un campo minato di dislocazioni.
Fu proprio a Trento che si articolò la dottrina cattolica della relazione tra l’anima e la rappresentazione, circa cinquecento anni fa. Fu pure qui che le regole della confessione cristiana vennero ampliate per includere i fatti e i pensieri puramente proiettivi ed immaginari, effettuando in tal modo un passo importante nella costruzione del sé moderno: il controllo e l’auto-vigilanza dell’interiorità.
La storia si svolge nel corso della mostra come una serie di musei in miniatura che abbozzano dei racconti incompleti, o alternativi, racconti possibili della psiche e dell’anima. Gli studi esibiti indagano l’incarnazione del potere e le sue dimensioni effettive e cognitive, sperimentano la tradizione museale e portano a galla i paradossi della “normalità europea”, la relazione tra l’anima e l’immagine, la pedagogia non fonetica, le strutture dei sentimenti, la logica dei desideri, i test della personalità psicologica e la storia dell’antipsichiatria.
A lato di questo susseguirsi di musei speculativi, The Soul raccoglie delle nuove, speciali opere di oltre trenta artisti che lavorano in Europa ed altrove. Alcuni contributi si riconnettono con il sito dell’esibizione e con il contesto storico, politico e regionale. Altri prendono la forma di ricerche storiche “profonde” confrontandosi con i contenuti mitici della storia europea, con le tecnologie del potere e il potere delle tecnologie culturali. L’intera mostra si basa sulla ricerca di una lingua capace di identificare ed articolare nuove forme di esclusione e la possibilità di capovolgere le forme del controllo sociale.
Anselm Franke / Hila Peleg
THE SOUL
(or, Much Trouble in the Transportation of Souls)
CONTRIBUTORS
Nader Ahriman, Maria Thereza Alves / Jimmie Durham / Michael Taussig, Tamy Ben-Tor, Attila Bruni, Beth Campbell, Fabio Campolongo, Marcus Coates, Peter Coffin, Keren Cytter, Jos De Gruyter / Harald Thys, Massimiliano & Gianluca De Serio, Brigid Doherty, Omer Fast, Peter Friedl, Stefano Graziani, Tom Holert / Claudia Honecker, Karl Holmqvist, Hannah Hurtzig, Joachim Koester, Andree Korpys / Markus Löffler, Kuehn Malvezzi, Daria Martin, Angela Melitopoulos, Xisco Mensua, Valérie Mréjen, Rabih Mroué, Andreas Müller, Sina Najafi / Christopher Turner, Rosalind Nashashibi, Luigi Ontani, Ria Pacquée, Bernd Ribbeck, Pietro Roccasalva, Roee Rosen, Christoph Ruckhäberle, Natascha Sadr Haghighian, Florian Schneider, Eyal Sivan, Josef Strau, Javier Tellez, Althea Thauberger, Anne-Mie Van Kerckhoven, Barbara Visser, Klaus Weber,
Eyal Weizman
Testi in Pubblicazione:
Franco Berardi, Brigid Doherty, Tom Holert, Maurizio Lazzarato, Eva Meyer, Avi Pitchon, Renata Salecl, Michael Taussig, Anne-Mie Van Kerckhoven, Eyal Weizman, et al.